L’Escherichia Coli è un batterio gram negativo asporigeno, aerobio-anaerobio falcotativo, di forma bastoncellare di comune riscontro nell’intestino di uomini ed animali omeotermi. E’ un commensale del colon, cioè vive a spese dell’organismo umano senza arrecare danni o benefici. Si nutre di zuccheri (lattosio e glucosio) che  fermenta originando acidi e gas e contribuisce alla produzione della Vitamina K. Per questa caratteristica i ceppi innocui di E. Coli possono essere considerati addirittura  simbionti, cioè sia loro che l’ospite traggono reciproco vantaggio dalla convivenza.

Alcuni ceppi di E. Coli provocano malattie, limitati ad episodi diarroici passeggeri. A volte questi batteri, quando l’organismo è disabilitato a causa ad esempio del diabete o dalla presenza di calcoli, possono risalire le vie urinarie e produrre fastidiose uretriti, cistiti, prostatiti o nei casi piu gravi pielonefriti.

Alcuni ceppi di E. Coli possiedono un’elevata patogenicità. E’ il caso, ad esempio, del tremendo ” Escherichia Coli 0157:H7″, capostipite dei ceppi enteroemoraggici. Questi batteri provocano un’infezione caratterizzata da sintomi quali diarrea sanguinolenta, dolorosi crampi addominali e possibili complicanze extraintestinali, anche gravi. I vari sierotipi di E. Coli appartenenti a questo gruppo  producono tossine piuttosto aggressive che danneggiano la mucosa intestinale.

L’uomo può venire a contatto con ceppi patogeni di E. Coli per ingestione di acqua o di cibi contaminati, ad esempio verdure fresche, o carne di manzo macinata non cotta adeguatamente, hamburger, salami, latte non pastorizzato, vegetali (lattuga) e succhi di frutta non pastorizzati.

Il macinato di bovino è un alimento a rischio per vari motivi. Questi animali rappresentano il principale serbatoio di E. Coli 0157 che durante il macello e la successiva macinazione possono passare dagli intestini alle carni, annidandosi all’interno dove sono maggiormente protetti dal calore della cottura rispetto a quelli presenti in superficie.

Presso Gruppo Ippocrate possibile (qualora ce ne sia la necessità) effettuare questo tipo di ricerca.

Fin dai primi sintomi che compaiono entro 12-60 ore del contagio si analizza il campione di feci per vedere se è presente l’escherichia coli 0157.

Normalmente l’infezione si risolve spontaneamente senza ricorrere a farmaci particolari.

Articolo a cura della dottoressa Anna Maria Marcellini.
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